KIP :sistema anti-abbandono by Noratech

L’intervista completa con gli ideatori
Nonostante il ritardo accumulato dalla UE le aziende stanno lavorando sodo per essere pronte sul mercato con dei dispositivi anti-abbandono sicuri e già a norma di legge.
Uno di queste lungimiranti aziende è la Noratech , realtà tutta italiana che ci presenta KIP (Keep Infant Protected).
Grazie alla disponibilità della Noratech , abbiamo avuto l’onore di intervistare Cristian Cassina, contitolare della società.

MSA : Buongiorno Cristian, ti chiedo di dirci chi sei e di cosa ti occupi
“Sono Cristian Cassina di Noratech, un’azienda che si occupa di informatica, sia lato sviluppo software che infrastruttura IT. Io e il mio socio, Luca Filippucci, siamo informaticamente nati durante l’epopea dell’informatica. Io con un Olivetti Prodest PC128 e lui con un Philips MSX. Siamo amici da oltre trent’anni e la passione comune ci ha portati a lavorare assieme. “
MSA: Come è nata l’idea di pensare un prodotto per la sicurezza dei bambini in auto?
“Siamo genitori anche noi e, dopo l’ennesimo caso di bambino morto in auto, ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare. Visto il nostro ambito di attività, siamo in contatto con diverse aziende che si occupano di elettronica. Una di queste, Contrive di Suisio (BG), guidata dall’Ing. Giovanni Pedruzzi, ha avuto la lungimiranza e forse la pazzia di seguirci in quest’idea.“
MSA: Come funziona il vostro dispositivo anti-abbandono e come si differenzia da altri già presenti sul mercato?
“Il nostro dispositivo è totalmente autonomo, nel senso che ha in sé tutti i componenti per funzionare in autonomia, senza necessità di un intervento esterno con smartphone, se non nella prima fase di configurazione, che avviene con Telegram. I dispositivi che stiamo vedendo sul mercato, parrebbero non soddisfare i requisiti della bozza di decreto del MIT, mentre KIP li centra tutti.“
MSA:Quali difficoltà avete incontrato durante lo sviluppo?
“Di ogni genere: hardware, software. Ma questo fa parte del gioco, lo sappiamo. La vera difficoltà è la reazione dei genitori. Di fronte al proporre loro un dispositivo di questo tipo, si sentono giudicati e spesso reagiscono con fastidio all’idea di un oggetto pensato per aiutarli a non dimenticare. Questa è la vera difficoltà. Ora lo prenderanno solo perché obbligati. Poi ovvio, ci sono invece quelli consapevoli che il rischio c’è e che non vada sottovalutato. Abbiamo, tra le nostre fila, una psicologa che spiega chiaramente come non ci sia alcuna dimenticanza, ma semplicemente il cervello entra in pilota automatico. L’amore per i bimbi non c’entra nulla.”
MSA: Visto il ritardo accumulato dall’UE che ha di fatto slittare l’obbligo a fine anno, credi che le aziende saranno pronte sul mercato con prodotti a norma di legge?”
“ Ritengo e auspico di sì, anche se mi domando cosa possa accadere, qualora il governo attuale dovesse cadere. Il timore è che tutto poi finisca nel dimenticatoio.“
MSA: Grazie Cristian per la tua disponibilità e precisione.